Non sono rimasta entusiasta, anche se ho letto volentieri questo libro di cui ho apprezzato lo stile.
I contenuti mi sono piaciuti meno, avrei preferito ritratti di artisti e non del loro enturage. La seconda parte mi è piaciuta ancora di meno: le descrizioni sono belle ma ci sono molte ovvietà; il racconto migliore è quello in cui la bambina curiosa nella casa della vicina archeologa, ma è anche quello in cui il personaggio non è del tutto inventato.
Gli artisti sono toccati solo di striscio e in modo superficiale, a parte nel caso del racconto di Monet che è più esteso.
Eliana
Il libro mi è piaciuto, la scrittura è scorrevole; penso che l’autrice non volesse scrivere biografie, ma cogliere attimi particolari della vita quotidiana di questi “geni”.
E’ come riportare sulla terra questi artisti e far capire che sono uomini come tutti gli altri. La seconda parte è molto diversa: la scrittrice ha ricostruito attraverso documenti le storie: in quei racconti si va aldilà della quotidianità e ci si ritrova nell’arte.
Mariolina
Ho letto solo la prima parte, manca un continuum; in questi episodi si veicola il concetto di arte, arte che non riesce ad esprimere l’inesprimibile.
Al centro ho visto la figura dell’artista: in lui c’è sia la progettualità che l’intuizione, i suoi difetti e le sue esasperazioni.
Berardino
E’ stata una lettura piacevole: anch’io non vi ho visto la volontà di fare un ritratto di artisti, ma delle persone che gli stanno accanto.
Sembrava di vedere quadri viventi.
Sandra
Ho cercato di raffigurarmi il quadro di cui si parlava: meravigliose le descrizioni.
Luisa
Non ho finito il libro. L’ho trovato scritto bene, con buone descrizioni, ma non è il mio genere.
Si tratta di attimi di vita ripresi dall’autrice che romanza questi attimi stessi.
Gabriella
Premesso che non amo i racconti perchè finiscono troppo presto, questo libro mi è piaciuto. Bello il punto di vista alternativo di chi ha conosciuto questi artisti, inoltre è scritto bene.
Bella anche la seconda parte; fantastico ciò che riescono ad apprezzare anche coloro che non hanno formazione: è il potere dell’arte di essere capita da tutti.
Federica
Il libro mi è piaciuto. Ha suscitato in me la voglia di conoscere i quadri di cui si parlava.
Monica
Anch’io ho provato la stessa cosa, il bisogno di approfondire, la voglia di cercare le opere.
Antonietta
Il libro mi è piaciuto: nella prima parte era come se l’autrice volesse far scendere dal piedistallo questi artisti, persone sicuramente con cui non deve essere stato facile viverci accanto.
Bellissimo il racconto dei due pastori.
L’ultima parte l’ho trovata molto vicina: si parlava di persone che potremmo essere noi.
Marzia
E’ un libro ben riuscito, i racconti ti lasciano con la voglia di andare avanti nella lettura, di saperne di più. In questo l’autrice è molto brava, tuttavia ho trovato il libro stucchevole in alcune sue parti.
La seconda parte scade abbastanza, vi sono molte descrizioni e comunque si esprime il bisogno di arte che abbiamo tutti.
Elisabetta
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